Cosa
Tecnologia critica, o anche critica tecnologica: questo modulo si propone di fornire strumenti teorici e pratici per navigare nelle acque turbolente (troubled/troubling) delle tecnologie contemporanee.
Partiremo da noi, dalle esperienze e competenze di ciascun*, in un esercizio di autocoscienza collettiva applicato al nostro rapporto con le tecnologie – soprattutto informatiche, ma non solo – per situarci in un mondo cyborg, ibrido, in cui le violenze sistemiche marcano le nostre identità “fisiche” e digitali con mezzi diversi, eppure senza soluzione di continuità. La realtà che abitiamo è già (anche) virtuale, ma non certo eterea né inevitabile, in quanto prodotto, e a sua volta vettore, di rapporti di forza materiali, socio-economico-ecologici.
Come hacker, ci piace prendere le cose con l’accetta (vedi etimologia del termine), e in particolare oggetti quali tecno-soluzionismo, capitalismo della sorveglianza/delle piattaforme, gamificazione dell’esistenza, pinkwashing, estrattivismo dei dati digitali quanto delle risorse terrestri… Quali soluzioni solarpunk adottare per sopravvivere? Alle ingiunzioni hi-tech (delle “alte tecnologie”) preferiremo le relazioni di vicinato, i ferri delle nonne, materie seconde strappate alle discariche: “tecnologie basse” (low tech) per far breccia nel paradigma della crescita e dell’innovazione – tecniche selvatiche, subalterne, lente, indigene, sobrie e inaspettate.
Giocheremo coi codici informatici e di genere, in un’ottica di impoteramento collettivo, passando anche per la riappropriazione di saperi e pratiche tecnico-scientifiche quali ingegneria, cybersicurezza, biomedicina, etc. Tuttavia non basta riconquistare spazi dove il genere maschile gode di inquietanti privilegi in termini di rappresentazione e capacità di azione, se non avanziamo insieme, armat& di strumenti analitici che facciano risuonare riposte féministe (reazione, contrattacco) e lotta ecologista decoloniale, giustizia sociale e climatica, autodifesa dei corpi e dei territori. Come articolare la risposta femminista hacker davanti al neo-colonialismo delle GAFAM (Google Amazon Facebook Apple Microsoft)? Come costruire futuri accessibili, più vivibili del nostro stesso presente?
Questo modulo ha il modesto obiettivo di far nascere quante più possibili domande, curiosità, proposte, nell’ottica di una pedagogia hacker. Cercheremo e sbaglieremo insieme, errando senza perdere di vista l’orizzonte dei nostri desideri – magari rimettendo in discussione alcune abitudini e bisogni.
Intanto cominciamo da qui: siamo tutt+ cyborg, siamo tutt+ hacker.
È possibile seguire le lezioni anche effettuando l’iscrizione al singolo modulo o iscrivendosi come uditrice.
Mappa didattica – i temi in discussione e le docenti invitate. Per un’idea dei contenuti vedi anche le edizioni precedenti all’interno della sezione Archivi
13 ottobre
Informatica conviviale con Agnese Trocchi
20 ottobre
Lessico minimo di autodifesa digitale. Laboratorio di lettura e autoformazione collettiva
27 ottobre
Poetica dell’accessibilità con Ren Loren Britton & Iz Paehr (MELT), in collegamento online
(lezione in lingua inglese)
(lezione in lingua inglese)
3 novembre
Chi ha paura di Candida Albicans? con Giulia Tomasello. Laboratorio di biohacking transfemminista
17 novembre
Giocando si lotta. Laboratorio a scelta tra
– “Tecnologie speculative femministe: IN ONDA”. Laboratorio radiofonico con Fiona Panziera
– “Mondi di matasse. Worldbuilding e politica nel game design analogico.” (online con il gruppo Ippolita)